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La rossa di Hollywood infiamma Giffoni - Incontro con Jessica Chastain

Jessica Chastain a tutto tondo alla 43esima edizione del Giffoni Film Festival. "La mia ambizione è quella di migliorare sempre, non fermarmi mai, crescere", dice l'attrice, che ci parla di Interstellar, di Malick, della Bigelow e del suo futuro...

Mentre tutti l'aspettano si scatena un fortissimo temporale. Il cielo scarica lampi ben visibili e i tuoni che seguono rimbombano spaventosamente nel cortile della cittadella del cinema, per fortuna coperto, dove è stato preparato il blue carpet. Sì, blu. Niente rosso al Giffoni Film Festival, almeno per quanto riguarda il tappeto riservato alle sfilate degli ospiti. Di rosso però ci sono i capelli, e il fiammante vestito scelto per la giornata, di Jessica Chastain.

E' lei la superospite della domenica del Giffoni, anzi di tutta l'edizione 2013 del festival. Il temporale che accompagna l'attesa, dall'aspetto apocalittico, roba da Take Shelter, costringe i fotografi già pronti per il photocall a 'prendere rifugio' (questa più o meno la traduzione del titolo del bel film di Jeff Nichols con protagonisti l'attrice americana e Michael Shannon) alla fine del blue carpet, prima dell'ingresso nella sala Truffaut dove è previsto l'incontro con le giovani giurie del festival. L'attesa è più lunga del previsto. Jessica - da vera star - si fa attendere. Sono circa le 17 quando sbuca dalla macchina d'accompagnamento. Ritardo che fa saltare i piani dell'organizzazione. L'incontro con la stampa che doveva precedere quello con i ragazzi viene annullato. La bella notizia è che l'arrivo a Giffoni della stella del cinema è benedetto dal cielo. Smette di piovere e se non c'è esattamente il sole, di solare c'è il suo stupendo sorriso. Scesa dall'auto si concede ai fan assiepati lungo le transenne. Decine e decine di autografi e di scatti con macchine fotografiche e telefonini. Finito questo primo giro è il momento di entrare in sala per l'incontro e concedersi alle domande dei ragazzi del Giffoni Film Festival e di alcuni giornalisti.
Con lei c'è pure l'adorata nonna (e più nascosto il fidanzato, Gian Luca Passi). Ricorre spesso il nome di Terrence Malick, il regista americano che in qualche modo l'ha lanciata nell'olimpo del cinema, con un ruolo indimenticabile in uno di quei film che fanno la storia: The Tree of Life. "Avevo accettato la parte prima di leggere  la sceneggiatura", racconta l'attrice. "Quando l'ho letta son rimasta impressionata, spero che un giorni diventi un libro. Ma ho avuto anche un po' di paura perché dovevo interpretare una mamma piena di grazia, quasi di un'altra dimensione". Di Malick, che definisce "geniale, scientifico e spirituale allo stesso tempo nel suo modo di lavorare", loda la capacità di creare sul set "un mondo parallelo nel quale si entra in tutto e per tutto nel personaggio. Si gira tutta la giornata e per tre mesi e mezzo mi sono sentita davvero la signora O'Brien. Un'esperienza meravigliosa". Solo ammirazione e ringraziamenti dunque per il regista texano nonostante abbia tagliato le sue scene nel successivo To the Wonder: "Non dovevo nemmeno partecipare. Sono andata sul set a trovarlo e ha voluto girare qualcosa che poi non è entrato nel film. Ma non me la sono presa assolutamente".
L'altro nome ricorrente è quello di Kathryn Bigelow, regista di Zero Dark Thirty: "Avevo adorato Point Break - sottolinea l'attrice - e quando lei mi ha chiamato per propormi la parte, quasi non ci credevo. Quello di Maya è stato forse il ruolo più difficile della mia carriera, ma anche uno di quello che amo di più. Per la determinazione nel suo lavoro mi sento vicina a lei". Ruolo che le fa vincere il Golden Globe e per il quale avrebbe meritato anche l'Oscar. "Ma non sono i premi quello che conta - evidenzia Jessica Chastain -. La mia ambizione è quella di migliorare sempre, non fermarmi mai, crescere". E a riguardo l'attrice cita la grande Vanessa Redgrave con la quale ha recitato in Coriolanus. Voglia di "non stare mai ferma", di cambiare, di esplorare che l'ha portata a interpretare ruoli molto diversi tra loro, senza guardare al successo popolare del film: "Ho finito di girare da poco Miss Julie con Liv Ullmann e non è certo il film che fa impazzire di gioia i miei agenti - spiega l'attrice -. Quello che conta per me è il ruolo".
Si parla poi ovviamente di The Help, grande successo e film preferito per facili ragioni dai giovanissimi in cui Jessica interpreta l'adorabile Celia Foote ("un'esperienza indimenticabile per il cast tutto al femminile"), di teatro, del futuro prossimo ("ho iniziato i primi test di Interstellar, ma è un progetto top secret") e di quello più lontano.
A chi le chiede se un giorno passerà dietro la macchina da presa, diventerà regista, risponde: "Non ci ho mai pensato. C'è una cosa però che vorrei fare un giorno: tornare alla Julliard dove ho studiato e insegnare io ai ragazzi. Ma solo quando sarò più brava e avrò fatto tanta altra esperienza".

L'incontro finisce, ovviamente, con una standing ovation. Jessica si concede con grande disponibilità a un nuovo giro di autografi e di foto con i fan prima delle interviste già concordate e rimandate per il ritardo all'arrivo. C'è chi aspetta sperando ripassi ed è fortunato. Prima di salire in macchina non riesce a dire di no a chi mostra tanto affetto nei suoi confronti. Un ultimo giro di autografi e foto prima di lasciare Giffoni. Sono da poco passate le 19. La giornata di Jessica Chastain finisce ed entra nella storia del festival, nei ricordi di chi c'era.

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Fabio Canessa

Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film.  Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.

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