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Una passione sinistra per Marco Ponti

Marco Ponti, dopo Santa Maradona e A/R Andata + Ritorno, torna nelle sale con una commedia romantica, Passione Sinistra, tratta da un libro di Chiara Gamberale. "Più che la storia di un conflitto politico è la storia del superamento di uno scontro e quello che può portare di buono", ci racconta il regista, che presenta il film insieme al cast

E’ possibile che nasca l’amore tra due persone di opposto credo politico? Se lo chiede il regista Marco Ponti che dopo i successi Santa Maradona e A/R Andata + Ritorno, in cui aveva affrontato storie di giovani con una vera ironica, torna nelle sale con Passione Sinistra. Il film è una commedia romantica che indaga sulla passione tra una ragazza di sinistra, idealista e impegnata politicamente, e un ambizioso uomo di destra, cinico e risoluto. Valentina Lodovini e Alessandro Preziosi sono i protagonisti che insieme a Marco Ponti, Geppi Gucciari, Eva Riccobono e la produttrice di Bianca Film, Donatella Botti, hanno presentano il film alla stampa romana.

Possiamo definire Passione sinistra come un film d'attualità?
Marco Ponti: Non saprei... Più che la storia di un conflitto politico è la storia del superamento di uno scontro e quello che può portare di buono. Infatti in Italia non esiste nemmeno più il dualismo destra/sinistra, semmai esiste qualcosa di diverso che non contempla più questi due schieramenti.

Il film è tratto da Una passione sinistra, opera del 2009 di Chiara Gamberale, che con il regista ha scritto la pellicola. Come avete lavorato per potare il libro sullo schermo?
Chiara Gamberale: Abbiamo cambiato il punto di partenza del film. Nel libro la storia è diversa, infatti è incentrata su un tradimento più che su una storia d’amore. Inoltre nel libro l’aspetto politico era molto forte e nel film è stato attenuato. Tuttavia si riscontrano le contraddizioni della sinistra e dei suoi personaggi.

Alessandro Preziosi, lei sembra molto abile sullo schermo nel confezionare un personaggio dandy e molto ricco...
Alessandro Preziosi: Mi sono ispirato a Lapo Elkann. L’idea era quella di parlare del cambiamento. Marco mi ha stupito perché ha scritto il mio personaggio pensando a me, con una mia foto davanti agli occhi… e sinceramente mi chiedo come mai. Sul set è stato divertente. Valentina sul set era un carabiniere, ti provocava e ti spingeva al massimo…

Valentina Lodovini, cosa l'ha spinta a partecipare al film?
Valentina Lodovini: Quel che mi ha colpito della sceneggiatura, è che non era solo una storia romantica sugli stereotipi destra e sinistra, ma anche la storia di un’identità che si plasma. Il personaggio, Nina è come Alice nel paese delle meraviglie, una ragazzina in viaggio che si ritrova diversa alla fine di tutto.

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