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La vita di Adele: il regista Kechiche e la protagonista Seydoux parlano del lavoro sul set

La vita di Adele ha subito tantissimi ritardi e slittamenti, oltre ad aver creato intorno a sé un'aurea quasi da film 'maledetto' per via dei contenuti espliciti ed i temi trattati.

Non a caso, il film ha ottenuto negli USA il rating NC-17, ovvero quello per le pellicole vietate totalmente ai minori di 17 anni.
Divieti a parte, il film ha ottenuto al tempo la Palma d'Oro allo scorso Festival di Cannes, dove le due attrici, Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos, si sono mostrate decisamente amichevoli fra di loro. Ma non è sempre stato così sul set.
Al The Indipendent, la Seydoux ha spiegato come fosse complicato ed umiliante in alcuni casi girare determinate scene, sentendosi quasi una prostituta. L'attrice ha infatti detto che "quando devi fingere un orgasmo per sei ore consecutive è difficile, per me in particolar modo era più difficile esprimere i miei sentimenti che mostrare il mio corpo nudo".
L'attrice ha poi rivelato che non avrebbe mai praticato del cunnilingus, raccontando che sul set avevano delle protesi, dei finti organi sessuali femminili, e che non è mai stata capace di fare l'amore sullo schermo: "Possiamo fingere molte cose, come i linguaggi del corpo, ma non i sentimenti".
D'altra parte, il regista Abdellatif Kechiche, in una intervista a CineObs, ha dichiarato che voleva semplicemente mettere su pellicola il più carnale ed antico desiderio, nudo e crudo. Tanto da aver anche pensato e preparato la possibilità di dirigere alcune scene con tre attori, due uomini ed una donna, Adèle Exarchopoulos, ammettendo poi che "non potevo chiedere ad Adele e Lea di farsi venire il desiderio, dovevano essere loro a voler fare quella scena. Una cosa molto simile mi è successa con la scena del pasto di Cous Cous, che ho girato molte volte. Ma ogni volta ci siamo fermati fino a che agli attori non fosse veramente tornata fame, altrimenti non andavamo avanti con le riprese".
Il film uscirà in Italia il 24 ottobre 2013.

 

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