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Pompei - Recensione

Scontato nella trama Pompei, ultima fatica di Paul W. S. Anderson, conta su effetti speciali davvero spettacolari. Tutto il resto è noia...

Una delle catastrofi più importanti e spettacolari di tutti i tempi non poteva che far gola a un regista cinematografico il quale, nell’era del 3D, non si è lasciato sfuggire l’occasione di raccontare al pubblico la tragedia dell’eruzione di Pompei.
Con Pompei Paul W. S. Anderson decide di cimentarsi nella ricostruzione (molto libera) della storia della città campana che fu inghiottita da lava e lapilli nel 79 d. C.. Il film, che dovrebbe essere incentrato sulla magnificenza dell’evento, mette invece al centro dell’attenzione la storia d’amore tra la ricca figlia di un commerciante pompeiano, Cassia (interpretata da Emily Browning) e Milo (Kit Harington), giovane schiavo diventato un  invincibile gladiatore.
Che non sia un film storico lo si capisce subito e (si spera!) di raggiungere la verosimiglianza storica non c’è mai stato il minimo intento. Anderson ci ha messo dentro un po’ tutto: intrighi politici, lotte tra gladiatori, amanti sfortunati, finendo purtroppo con il relegare in fondo alla pellicola il momento clou, ossia l’eruzione vera e propria. Peccato, perché quando si entra in sala indossando gli occhiali per il 3D, non ci si aspetta che le scene in cui il Vesuvio si scatena con violenza occupino una parte relativamente breve all’interno della storia.
La passione del regista per la storia di Pompei risale al periodo giovanile. Certamente non è facile mettere in scena un resoconto attendibile di ciò che successe a quel tempo, perché al di là di diversi reperti archeologici non ci furono molti testimoni oculari. Plinio il Giovane assistette da lontano all’eruzione ed è sulle sue testimonianze che gli storici si basano. Sono rimaste comunque molte tracce, come i corpi sepolti dalla lava, perfettamente distinguibili da duemila anni a questa parte.

Magari il regista si è fatto prendere la mano dal sentimentalismo ed è per questo che un film dalle potenzialità importanti risulta per lo più un polpettone d’amore scialbo e noioso. Bisogna dargli atto di aver utilizzato sapientemente gli effetti speciali, che rendono l’atmosfera dell’ultima mezzora coinvolgente e quasi realistica, al punto da sembrare di vivere le sensazioni dei pompeiani di fronte all’atroce tragedia.

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