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Ritratto di Jessica Chastain, ospite d'eccezione del Giffoni Film Festival 2013

Ripercorriamo le tappe di una carriera tutta in ascesa: quella di un talento fuori dal comune, ormai nuova icona del panorama cinematografico mondiale, pronta ad approdare al Giffoni Film Festival 2013. Dagli inizi in tv al Golden Globe per Zero Dark Thirty

Nessun parente attore come Angelina Jolie, nessun film da adolescente come Natalie Portman, nessun ruolo da protagonista in qualche telefilm di successo come Michelle Williams. Nella sua biografia non c'è traccia di quegli elementi che aprono le vie del grande cinema ad attori ed attrici,  che facilitano una carriera, che spalancano porte di cui solo pochi hanno le chiavi. Per gli altri l'unico modo per creare una breccia in quelle porte è insistere, lottare, studiare, credere sempre nelle proprie capacità. Così ha fatto Jessica Chastain. Passione, preparazione, tanta gavetta prima di approdare – non giovanissima – al cinema con la C maiuscola e diventarne la regina. Dal 2011, da quando L'albero della vita (The Tree of Life) ha mostrato al mondo intero un frutto splendido. Capelli rossi, un volto che buca lo schermo, un'eleganza naturale che ricorda quella delle dive di un tempo. Ma non solo bella (bellissima): Jessica Chastain ha conquistato pubblico e critica grazie a un talento fuori dal comune, a grandi interpretazioni in tutti i ruoli. Spesso molto differenti tra loro. Ruoli che negli ultimi anni sono stati tanti perché adesso tutti vogliono, tutti amano l'attrice americana. A questo punto la domanda, come diceva qualcuno, sorge spontanea. Dov'era prima?  E perché quasi tutti si sono accorti di lei così tardi? Se per rispondere propriamente al secondo quesito bisognerebbe usare qualche parolaccia, per il primo si può costruire un po' il suo passato.

Jessica Chastain nasce nella California del Nord il 24 marzo del 1977. Così almeno risulta dalle fonti più attendibili, visto che sull'età l'attrice ha sempre tenuto il massimo riserbo alimentando un certo mistero che ha confuso i media (a lungo si sono trovate nei giornali date differenti). E non sarebbe l'unico 'mistero'. Ce ne sarebbero altri nel suo passato, meno curiosi e più dolorosi (riguardanti il padre). Sfera privata comunque. Quello che si sa, e che Jessica Chastain non nasconde mai, è l'importanza della nonna, più di una volta sua accompagnatrice nelle serata di gala importanti. La nonna che da piccola la porta a teatro facendola così appassionare alla recitazione e alla danza. In particolare la stella del cinema ricorda spesso nelle interviste quando andò a vedere David Cassidy in Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat, il musical di Andrew Lloyd Webber. Le prime esperienze in progetti studenteschi e dopo il diploma la grande avventura dall'altra parte dell'America. Si trasferisce dalla costa occidentale a quella orientale per frequentare, grazie a una borsa di studio, la prestigiosa Juilliard School di New York. Qui prende ovviamente parte a molti spettacoli, ma non basta la laurea nella grande scuola di recitazione per entrare nell'industria cinematografica dalla porta principale.

La sua carriera inizia con piccolissime parti in alcune serie tv molto note anche in Italia. Nel 2004 appare in un episodio della decima stagione di E.R. - Medici in prima linea e in un altro della prima di Veronica Mars. Negli anni successivi compare nel pilot di Dark Shadows di P.J. Hogan e in altri telefilm come Law & Order - Il verdetto, Close to Home, The Evidence, Journeyman. Nel 2006 recita anche nel film tv Blackbeard di Kevin Connor. Jessica - che interpreta Charlotte, ragazza dolce ma decisa - porta un po' di luce in un modestissimo film di pirati. Intanto non rinuncia al teatro partecipando a diverse rappresentazioni, tra cui quella di Salomè insieme ad Al Pacino. Da questa esperienza nascerà il particolare docu-film che il grande attore presenterà alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011 (Wilde Salome che dovrebbe finalmente essere distribuito in autunno).

Nel 2008 arriva finalmente l'occasione al cinema con il ruolo da protagonista in Jolene di Dan Ireland, lungometraggio basato su un racconto dello scrittore E. L. Doctorow. Se il film non è certo eccezionale, la visione è assolutamente consigliata per vedere all'opera l'attrice in un ruolo da superprotagonista e per ammirare la sua capacità di caratterizzare in modo molto convincente dal punto di vista psicologico, e anche fisico, la vita di questa ragazza raccontata attraverso distinti capitoli. Mini-storie che rappresentano le fasi di crescita, di maturazione di Jolene. Sfortunata, ma tenace nell'andare avanti nonostante tutto. Per l'intensa interpretazione, in questo film inedito in Italia, Chastain vince il premio come miglior attrice al Seattle International Film Festival. L'anno successivo invece compare, ma poco (nel ruolo di una cameriera) in Stolen di Anders Anderson. Un mystery–thriller con pochi guizzi che ha come protagonisti Jon Hamm e James Van Der Beek.

Del 2010 è il film che in qualche modo può essere considerato il suo trampolino di lancio: The Debt di John Madden. Interpreta Rachel, un'agente del Mossad che negli anni Sessanta si trova a Berlino Est, insieme a due colleghi, per dare la caccia a un criminale nazista conosciuto come il 'chirurgo di Birkenau'. La stessa Rachel trent'anni dopo ha il volto di Helen Mirren. Davvero fortunato quindi il personaggio protagonista di questo buon film. Teso, avvincente, anche se forse nel finale perde un po'. Proprio nella parte che non riguarda più l'attrice americana. Dello stesso anno è l'episodio Murder on the Orient Express della serie Agata Christie's Poirot, dove interpreta il ruolo che nel famoso film del 1974 di Sidney Lumet fu di Vanessa Redgrave. Al fianco della grande attrice inglese recita poco tempo dopo nell'esordio alla regia di Ralph Fiennes, Coriolanus. Il film che riprende in chiave moderna la tragedia di William Shakespeare viene presentato alla Berlinale nel 2011. È l'anno di Jessica Chastain.

L'attrice compare in numerosi film e diventa una star. È quello della signora O'Brien, moglie di Brad Pitt in The Tree of Life di Terrence Malick, il ruolo grazie al quale in tanti, anche in Italia, si accorgono di lei. Eterea, naturale, luminosa quasi a rappresentare la grazia a cui si riferisce Malick in quest'opera d'arte che va oltre il cinema. Esperienza totalizzante nella quale Jessica, madre dolce e moglie di un uomo autoritario, dà il suo grande contributo a un film destinato a non essere dimenticato. La pellicola vince la Palma d'Oro mentre l'attrice porta a casa diversi premi della critica americani. Tanti sono anche quelli per l'interpretazione in Take Shelter di Jeff Nichols. Insieme a uno straordinario Michael Shannon dà spessore a un altro notevolissimo film premiato nella stessa edizione del Festival di Cannes nella sezione Settimana Internazionale della Critica.

Con due film sulla Croisette e con altri due, qualche mese dopo, al Lido. Alla Mostra del Cinema di Venezia passano il già citato Wilde Salome di Al Pacino e Texas Killing Fields, thriller d'esordio di Ami Canaan Mann tutt'altro che memorabile. L'attrice, in un ruolo non centrale, interpreta una tosta poliziotta. Al Lido l'attrice riceve anche il premio Gucci Award for Women in Cinema consegnato annualmente alle donne che si sono distinte nel campo cinematografico. Ma il 2011 è anche l’anno di The Help, grande successo negli Stati Uniti che dà a Jessica ampia popolarità non solo tra i cinefili più esigenti. Nel film diretto da Tate Taylor e basato sul libro di Kathryn Stockett, Jessica Chastain interpreta la parte dell'eccentrica ma adorabile Celia Foote. Dopo intense interpretazioni drammatiche, comunque molto diverse tra loro, l'attrice cambia totalmente registro e come 'oca' dal cuore d'oro, bella e svampita alla Marylyn, conquista il pubblico. Il film permette inoltre all'attrice di aggiudicarsi la nomination all’Oscar come miglior interprete femminile non protagonista (statuetta andata poi a Octavia Spencer, cameriera di colore nello stesso film).

La carriera di Jessica Chastain prosegue a gonfie vele nel 2012. Tutti la vogliono. I tempi in cui non riusciva nemmeno a ottenere dei provini sono ormai un lontano ricordo. Per la prima volta si trova impegnata nel doppiaggio dando la sua voce al personaggio di Gia, un giaguaro femmina, nel terzo episodio di Madagascar (curiosità: un personaggio che prevede un accento italiano). Prende poi parte a Lawless di John Hillcoat presentato al Festival di Cannes. Un gangster-movie di campagna senza grosse pretese (se non quelle di un sufficiente intrattenimento) con l'attrice nei panni della bella Maggie, personaggio abbastanza improbabile all'interno della cornice del film, che fa breccia nel cuore del burbero protagonista (Tom Hardy).  Ma il 2012 è soprattutto l'anno di Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow. L'interpretazione nel ruolo dell'agente Maya che dà la caccia a Osama Bin Laden rappresenta la consacrazione definitiva. La scena finale, con lei sola su un aereo, una lacrima che scende sul suo viso, rappresenta uno dei momenti indimenticabili di un ottimo film e di un'interpretazione da Oscar. Il premio come miglior attrice protagonista va però a Jennifer Lawrence, spalla di Bradley Cooper nell'insipida commedia Il lato positivo - Silver Linings Playbook. Quasi da scandalizzarsi se non si conoscesse la storia dell'Academy (ma in fondo anche di altri premi). Un riconoscimento importante comunque arriva: il Golden Globe. Ed è davvero commovente il breve discorso, dopo aver ricevuto il premio da George Clooney, in cui l'attrice ricorda la vita ai margini dei riflettori.

Dopo tanto cinema decide di tornare a teatro e a cavallo tra la fine del 2012 e l'inizio di quest'anno raccoglie applausi a Broadway con lo spettacolo The Heiress, adattamento della piece di Henry James. A inizio 2013 esce La madre, horror-thriller soprannaturale prodotto da Guillermo del Toro che vede alla regia Andrés Muschietti e protagonista una Chastain con un look particolare: capelli neri. Non è che l'ennesima metamorfosi di un'interprete dalla grande versatilità, che ama le sfide e fugge da progetti fotocopia. Alla ricerca sempre di nuovi ruoli, con la voglia di vivere le vite di donne diverse. Ragazza orfana che si imbarca in sfortunate avventure, agente del Mossad, dolce mamma, moglie di un marito in preda ad allucinazioni apocalittiche, membro della Cia...

A breve la vedremo ancora al cinema, protagonista di un interessante progetto del regista Ned Benson. The Disappearance of Eleanor Rigby, un film diviso in due parti (His e Hers) che racconta la crisi sentimentale di una coppia di New York dal punto di vista dell’uomo (James McAvoy) nel primo episodio e dal punto di vista della donna nel secondo. L'attrice ha inoltre da poco finito di girare Miss Julie, il nuovo lungometraggio della svedese Liv Ullmann, tratto dalla tragedia di August Strindberg. Scelte sempre particolari, lucide, che non guardano al botteghino. Ma Jessica Chastain non disdegna progetti di più sicuro appeal sul grande pubblico. Come Interstellar, l'atteso nuovo film di Christopher Nolan che il regista sta per iniziare a girare. Diva che ricorda quelle dell'età dell'oro del cinema americano (rossa come Rita Hayworth) e antidiva per gli atteggiamenti. Così discreta, naturale, elegante. Nuova icona di cui il cinema aveva bisogno.

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Fabio Canessa

Viaggio continuamente nel tempo e nello spazio per placare un'irresistibile sete di film.  Con la voglia di raccontare qualche tappa di questo dolce naufragar nel mare della settima arte.

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