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How to Use Guys with Secret Tips (Far East Film Festival 2013)

Dal fiasco in patria al trionfo al Far East Film Festival di Udine: il paradosso di una opera prima che regala originalità e ritmo ad una spesso stanca commedia coreana

Come possa un film che in patria al passaggio in sala è risultato un mezzo flop trionfare in un Festival quale quello di Udine è un enigma che incuriosisce chiunque abbia visto How to Use Guys with Secret Tips. Vero che in sala ha dovuto vedersela con blockbuster dai budget illimitati, ma il grande successo riscosso al Far East Film Festival 15 lascia alquanto sbalorditi.
Il regista  coreano ventottenne Lee Won-suk si cimenta nella sua opera prima con questa commedia romantico-brillante con la giuste dose di temerarietà e di spirito innovativo, costruendo una storia che soprattutto nella sua struttura e nella formula narrativa risulta ricca di ritmo, con demenzialità ben distribuita e sfrontatezza, soprattutto quando va a raccontare con sarcasmo ed ironia alcuni aspetti della ben nota competitività coreana nel mondo del lavoro e dello spettacolo.
Trama semplice, quasi banale: una giovane sfruttata e vessata nel sessista mondo della pubblicità e dello spettacolo, dove lavora come aiuto regista, trova in maniera quasi surreale su una bancarella sperduta su una spiaggia, dove aveva subito l'ennesima sberla, un corso in videocassette che spiega come avere successo nella vita e nel lavoro sfruttando gli uomini.
La visione del corso, sotto forma di inserti animati spesso, con l'intervento del simpatico imbonitore nonché venditore, dà il via alla trasformazione della ragazza: attori divi che cadono ai suoi piedi, altri che vorrebbero conquistarla, carriera in rapida scesa, tutto come previsto nei video grazie a trucchetti spesso apoteosi delle più classiche ovvietà, fino a che l'amore ci mette lo zampino e sovverte (o forse sublima) il tutto.
Alcuni momenti del film, soprattutto all'inizio, possiedono un gran ritmo fra battute e situazioni che si accavallano con la linea guida del video tutorial, quando poi la storia prende la fase discendente si struttura di più come una commedia romantica e forse perde un po' di quella forza visiva da videoclip che aveva all'inizio. Sta di fatto che la scena del divo colto ignudo al volante dalla polizia, in fuga dalla casa della ragazza, è uno dei momenti più esilaranti visti al FEFF di quest'anno.
Il successo del lavoro di Lee risiede nella sua semplicità di fondo che però si arricchisce di uno stile ben ritmato e di situazioni che scardinano gli stereotipi della spesso melensa commedia brillante coreana; vero che non manca l'atavica prolissità che fa durare i film sempre quel quarto d'ora di troppo, ma nel complesso How to Use Guys with Secret Tips è lavoro valido che diverte e che si lascia apprezzare soprattutto per la sua carica innovativa.

Da segnalare le eccellenti prove di Lee Si-young, nel ruolo della protagonista, che sa sfoderare una grinta degna di nota, di Oh Jung-se, bravo a dare una faccia credibile al divo e altrettanto bravo ad assecondarne i turbamenti amorosi, e soprattutto del veterano Park Young-gyu, nel divertentissimo ruolo dell'imbonitore.

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