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Motorway

Immagine del film MotorwayCorse sfrenate in macchina, clangori e sgommate, un accenno di melodramma, canoni classici di genere abbozzati appena. Poca roba per chi ci aveva stupito con Accident, peccato

Attesissimo per la sua première europea a Locarno, Motorway, di Soi Cheang regista e Johnnie To produttore, prometteva faville soprattutto dopo l'eccellente e originale Accident di 3 anni fa.
Attesa vana purtroppo, perché ove si escluda un interesse morboso da parte di qualche patito di automobili , che comunque troverebbe più interessante un bel videogioco a tema, il film risulta a conti fatti quasi una scialba versione hongkonghese di Fast and Furious, sulla quale sono appiccicate due o tre tematiche care al cinema d'azione dell'ex colonia.
Malviventi provetti alla guida e imprendibili, polizia alle loro costole ma senza risultato, il vecchio poliziotto reduce di tante battaglie stanco e sul viale del tramonto con l'immancabile emulo giovane e focoso, un pizzico di melodramma, inseguimenti a non finire con corredo di clangore di rottami, di sgommate fumanti e di qualche revolverata, finale evitabilissimo e tendente al falso, creano un brutto guazzabuglio in cui si accenna qualcosa ma non si sviluppa nulla, oltre alle sfrenate corse con le macchine, tra cui spicca una vecchia Nissan con tanto di pretenzioso alettone posteriore.
Naturalmente la scuola da cui proviene Soi Cheang fa sì che almeno dal punto di vista tecnico il film abbia i suoi pregi, ma la sostanza è veramente poca e neppure il tanto abusato tema-perno dell'action movie dell'amicizia virile è in grado di risollevare un film che non riesce in alcun modo a decollare, gettandoci tutti nello sconforto ripensando ad Accident.

Alla fine, a parte la coppia di criminali che riesce ad essere quasi credile ,risultando forse dal punto di vista dei personaggi quella meglio riuscita, e alcuni scorci di Hong Kong che si conferma prodigioso palcoscenico cinematografico naturale , poco rimane di veramente apprezzabile e quello che più fa storcere il naso è che persino un fuoriclasse assoluto quale Anthony Wong risulta scialbo (tranne che per una macchiettistica scena con tanto di pezza fredda in fronte e ventaglio di piume anti-caldo), per non parlare di Josie Ho nel suo quasi comico ruolo di poliziotta-capa-cazzutissima e di Shawn Yue, poliziotto giovane con la passione per le macchine (truccate).

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