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Your Name. - Recensione

Record d'incassi al botteghino giapponese, Your Name è un film accattivante e sorprendente che vira dal genere commedia romantica alla fantascienza, al disaster movie, mescolando modernità e tradizione, passato e presente

Il nuovo film d'animazione di Makoto Shinkai, Your Name. (Kimi no na wa.), distribuito dalla prestigiosa Toho, sta facendo un giro glorioso per festival importanti ed è stato presentato al London Film Festival 2016 quasi in contemporanea con il Busan Inernational Film Festival.
Il film, che in patria ha battuto vari record di incassi al botteghino, è la nuova opera del giovane regista Shinkai che i più attenti a questo genere ricorderanno per 5 cm per second e prima ancora Il giardino delle parole. Ma, ancora più sorprendente, Your Name. è il primo anime ad essere incluso nella Official Competition del Festival di Londra.
Mitsuha e Taki sono due adolescenti che vivono in due parti molto diverse del Giappone. Mitsuha è una ragazza di un piccolo villaggio su un bel lago che vive con la sorellina e la nonna nel santuario Shinto del paese, di cui la nonna è sacerdotessa. Oltre ad andare a scuola normalmente Mitsuha e la sorella aiutano la nonna nelle pratiche religiose - bellissime le scene del rituale del kuchikami-sake (l’avvio alla fermentazione del sake con riso masticato e sputato da giovani ragazze) e dell’intreccio delle corde sacre. Ma Mitsuha naturalmente sogna la grande città, Tokyo, e giura che prima o poi riuscirà ad andarci. Proprio a Tokyo vive Taki, anche lui una vita normale da adolescente, la scuola, gli amici e il lavoretto da cameriere nel ristorante italiano Il giardino delle parole (in italiano nel film, come il titolo del precedente film di Shinkai). Improvvisamente i due cominciano ad avere al risveglio la sensazione di trovarsi uno nel corpo dell’altro e di spendere la giornata così, vivendo la vita dell’altro. Sulle prime i ragazzi sono totalmente storditi e pensano entrambi di avere avuto dei sogni particolarmente vividi, ma poi si convincono che non siano dei sogni e cominciano a comunicare tra di loro, lasciandosi messaggi sugli smartphone ogni qual volta capiti questo scambio di corpi. Questa parte del film è divertente e allegra. L’idea di trovarsi nel corpo altrui genera dei momenti di vera comicità come Taki, che ogni volta che si risveglia nel corpo della ragazza si tasta il seno con curiosità e soddisfazione e che diventa poi un tormentone del film. E ancora Mitsuha nel corpo del ragazzo lo aiuta ad ottenere un appuntamento con la ragazza che gli piace, mettendolo poi in grande imbarazzo.
Mentre questi scambi avvengono il tempo passa e si avvicina inesorabile il giorno in cui è previsto che una cometa passerà molto vicina al Giappone. L’arrivo disastroso di questa cometa dà il via ad una parte molto drammatica del film e da qui la storia si muove in una direzione più soprannaturale, sviluppandosi in maniera complessa e intrigante.
Il film è veramente bello e accattivante e non stupisce il successo che sta avendo un po’ ovunque. È un passo in avanti per Shinkai rispetto ai lavori precedenti che erano comunque molto validi. Your Name. introduce una verve di allegria che gli altri non avevano e che quasi coglie di sorpresa chi era abituato allo stile introverso e romantico e ai personaggi travagliati del regista. Il film in realtà ha tre sezioni più o meno distinguibili e la prima è quella più solare e pop, a partire dalla colonna sonora iniziale j-pop dei RADWIMPS che stabilisce subito un certo tono del racconto. Man mano l’esperienza dei ragazzi si fa più intima e le due personalità ben delineate e concrete e la musica e il tono si fanno più solenni e spirituali. Gli sviluppi e intrecci della storia non sono molto prevedibili: il primo cambio di tono mi ha preso alla sprovvista tanto da farmi raggelare, e il film vira dal genere commedia romantica alla fantascienza, al disaster movie, mescolando modernità e tradizione, passato e presente, ma non perde d’occhio Mitsuha e Taki e i loro destini, nel tempo e nella memoria.
Le animazioni di Shinkai hanno sempre una luce particolare, ma in questo film i cieli, le ombre, le nuvole e quelle luci da aurora boreale sono spettacolari, i paesaggi dettagliati, e senza le scorciatoie tipiche della CGI, hanno una profondità e un movimento di prospettiva fluidissimo. Shinkai ha un grande dono per creare paesaggi suggestivi e di grande impatto che si vedeva anche nei primissimi lavori come Viaggio verso Agartha, i suoi cieli sono quasi un marchio di fabbrica. Il suo stile non assomiglia molto a quello di Hayao Miyazaki, ma a tratti sembra che il giovane regista omaggi il 'grande vecchio dell’anime' con delle scene di grande respiro e dense di spiritualità, come nella visita al Santuario Shinto dell’aldilà, posto al centro di un suggestivo cratere circondato dal bosco, e nella forza distruttiva della natura che si può leggere un riferimento al terribile terremoto del 2011.

Con la sua premessa giocosa e la sua conclusione ispirata, Your Name. è un film-viaggio che trasporta esattamente dove promette.


Il nostro giudizio: Il nostro giudizio è 4

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Adriana Rosati

Segnata a vita da cinemini di parrocchia e dosi massicce di popcorn, oggi come da bambina, quando si spengono le luci in sala mi preparo a viaggiare.

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