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Viva la libertà

Dal romanzo allo schermo, Roberto Andò imbastisce, con un più che convincente Toni Servillo, un ottimo film italiano, che parla di leggerezza e di quella magica pazzia che fa dell'idealismo un concetto ossimorico, quello di un utopico applicabile alla realtà

Tratto dal romanzo Il trono vuoto dello stesso regista Roberto Andò, Viva la libertà è la storia di Enrico Oliveri (Toni Servillo), sottosegretario del partito d'opposizione in crisi con il suo stesso ruolo, che da un giorno all'altro decide di sparire in piena campagna elettorale. L'intero ambiente istituzionale, sconvolto dalla sua scomparsa, tenta di porre rimedio prima che inevitabilmente la stampa metta in luce l'assenza del leader: e qui entra in gioco Giovanni Ernani, pseudonimo del fratello gemello di Oliveri, che deciderà di sostituire il fratello per non far scoppiare uno scandalo. C'è un solo problema: Ernani, filosofo e pensatore illustre, è anche affetto da depressione bipolare…
Viva la libertà porta in scena un cast di bravi ed azzeccati interpreti in cui ognuno è funzionale all'altro. Ottima prova per Valerio Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi, ed eccelsa per Toni Servillo nel doppio ruolo del politico depresso e svuotato di intenti e del filosofo pazzo sopra le righe con la voglia di vivere dentro. La follia clinica del personaggio di Giovanni Ernani è piena di concretezza politica e saggezza romantica, che spiazza in modo affascinante il vento caustico, gelido ed antisociale dell'assetto governativo che si è soliti respirare e vivere (non solo sul grande schermo).

E' indubbiamente un film sulla politica, ma è come una matrioska: si parla anche d'amore, di fratellanza, di sogni, di cinema (i riferimenti sono molteplici) e di nostalgica mancanza di passione. E' soprattutto su questo tasto che batte forte la pellicola di Roberto Andò, che riesce a spingersi oltre la visione 'mancina' del tutto, al fine di lanciare un messaggio ben preciso all'essere umano, politico e non. Ritrovate la passione. E, se è vero che Viva la libertà esce a dieci giorni dalle elezioni, è pur vero che la data fissata è non a caso quella di San Valentino: dopotutto, è davvero un film sull'amore.

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