Nella prima puntata vi abbiamo lasciato con l'interno dell'imponente sala divelta, con un cantiere esterno pieno di calcinacci ed escavatori e con la speranza che la magica area retrostante il Palazzo del Cinema potesse diventare un po' più funzionale e a misura d'uomo.
Siamo andati a verificare gli sviluppi di questa prima fase dei lavori terminati lo scorso 30 aprile. Il cantiere si è ampliato e la zona di intervento si concentra più sull'esterno in quanto l'interno della sala, come mostrano le foto, appare chiuso e sigillato. Buche, montagnole di materiali, scenari post bellici descrivono il vasto cantiere, ora nel momento di maggiore trasformazione. In mancanza, quindi, di riferimenti oggettivi utili per stabilire il progresso della ristrtturazione, non ci resta che ipotizzare. Fino al 27 giugno, data di termine di questo secondo stralcio di intervento come riportato sul cartello dei lavori, probabilmente sarà eretta la pensilina esterna di ingresso alla sala e forse, considerando la grandezza del recinto, anche la risistemazione della viabilità adiacente.Siamo quindi, a metà dello svolgimento di questo film e rimaniamo fiduciosi che il termine di conclusione per la fine dei lavori, fissato per i primi giorni di agosto, sarà rispettato. Allo stesso tempo siamo contenti di questo intervento sia perché renderà maggiormente funzionale le strutture della Mostra del Cinema, sia perché darà maggiore pregio e prestigio alla manifestazione.
Rimaniamo un po' delusi quando, procedendo un po' più in là, osserviamo il cantiere mai realmente partito della ristrutturazione del Grand Hotel Des Bains, luogo storico e di valore per il Lido e per il Cinema. Sconsolati osserviamo la rilucente anima di questo edificio (i cui mobili sono finiti all'asta su un noto portale nelle scorse settimane) che non brilla più come visto in Morte a Venezia o in C'era una volta in America a causa di un inspiegabile immobilismo dei lavori.
Questo, però, è un altro film.