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Venezia 74: Live Blog Day 6

Dal Lido di Venezia tutti gli aggiornamenti in tempo reale sulla 74esima Mostra del Cinema: i film, i personaggi, le attese, le feste, gli incontri e la vita quotidiana sull'isola cine-maniaca. Il racconto della sesta giornata.

Siamo a metà Mostra del Cinema. Oggi sesto giorno di Venezia 74, si chiude la prima parte del festival. Mother! di Darren Aronofsky domani mattina inaugurerà la seconda.

Intanto stamattina almeno per la prima proiezione i vostri redattori di LinkinMovies.it si sono separati. Uno è andrà a vedere Una famiglia di Sebastiano Riso e un altro Il sapore del riso al tè verde di Ozu, recuperandolo da ieri.

10:30. Non ha senso domandarsi perché Una famiglia sia nel concorso della Mostra, perché le scelte dei selezionatori non riguardano direttamente i fruitori. È lecito, però, domandarsi perché Riso abbia voluto girare questo film. Per prendere in giro gli spettatori premendo senza sosta sul pulsante del "volutamente e forzatamente drammatico"? Purtroppo non c'è risposta come anche altre osservazioni a commento del film.

Per quanto riguarda la pellicola di Ozu... inutile aggiungere molto, se non che è stata una grande emozione rivederlo su grande schermo.

13:20. Martin McDonagh è arrivato alla Mostra! Three Billboards Outside Ebbing, Missouri è astuto, fintamente facile, sottile, realmente indagatore, girato con stile e narrato con maturità. Del cast in particolare si deve dire che è davvero ottimo e ben diretto.

13:30. John Landis nella conferenza stampa sulla proiezione in 3D di Thriller di Michael Jackson e del documentario sul making of, afferma che sia lui che il fu divo hanno sempre voluto vedere questo video al cinema. Al regista è capitata l'opportunità, soprattutto economica, di poter portare il video in 3D e da buon indagatore dei mezzi del cinema qual è, ne ha subito approfittato. Per quanto riguarda il suo rapporto con Jackson, il regista ha affermato che il cantante aveva molta etica nel lavoro e che il suo impegno nel girare il video è stato massimo. All'epoca Michael aveva 24 anni, ma a detta di Landis ne dimostrava 18 in quanto essendo stato vittima della violenza della sua famiglia, non era molto cresciuto. Il regista aggiunge che dopo la lavorazione di Thriller, Jackson si era molto affezionato a lui e alla moglie tanto da andare a casa sua a guardare insieme la televisione. Landis conclude con queste parole: "Michael era un vero artista e un ottimo perfomer!"

14:30. Conferenza stampa di Three Billboards Outside Ebbing, Missouri. Accompagnano il regista Frances McDormand, Sam Rockwell e Woody Harrelson. McDonagh a riguardo del personaggio della McDormand ha affermato che quando ha scritto la sceneggiatura aveva pensato esattamente a lei per l'interpretazione. L'attrice dal canto suo ha aggiunto che ha modellato il suo personaggio ricordando John Wayne, usandone la camminata e lo spirito duro di immedesimazione. Il regista ha commentato le domande sulla pellicola dicendo che si tratta di un misto di umorismo e malinconia esattamente come l'umanità e che l'obiettivo del film è esattamente questo: scoprire l'umano in ognuno di noi. Su Sam Rokwell McDonagh ha affermato: "Quando penso alla parte di uno stronzo razzista, penso a Sam!". La sua interpretazione nel film conferma la sua idea. 

19:00. I pomeriggi alla Mostra passano, come le giornate. Osserviamo film e studiamo per voi le migliori parole per raccontarvi Venezia 74. Emergiamo quindi dalla sala stampa e ci avviciniamo a Hirokazu Kore-eda.

21.30. È un Kore-eda un po' strano quello che approda al Lido dopo circa dodici anni da Maboroshi no hikari (1995). The Third Murder si presenta complesso nel definire i confini concettuali e un po' ingarbugliato nella storia per il suo primo sconfinamento in un legal thriller riguardante un omicidio misterioso nel movente e nel definire chi sia l'assassino. Kore-eda è bravo nel fornire piccoli indizi, per poi smentirli e successivamente confermarli, portando chi guarda a porsi davvero tante domande. Il dubbio, così, si associa all'imprevedibilità (o alla chiara definizione) del destino di un'omicidio che forse era necessario. La cornice, come sempre nei film del regista giapponese, rimane un universo di umanità e valori famigliari.

24:00. Siamo appena usciti dalla proiezione di un film presentato con molta attesa. Damien Manivel e Igarashi Kohei collaborano per la prima volta in La nuit où j'ai nagé, inserito nel concorso di Orizzonti. 78 minuti di una favoletta senza parole sull'avventura di un bambino in una città ricoperta di neve. Buffo e simpatico, dolce e piacevole. Prima della proiezione i divertentissimi cinegiornali che aggiornano sulle produzioni a Cinecittà nella grande epoca d'oro del cinema italiano.

Andiamo verso casa. Domani è il settimo giorno e si potrà cominciare a capire che tipo di Mostra del Cinema ha modellato Alberto Barbera. 


Simone Tricarico

Pensieri sparsi di un amante della Settima Arte, che si limita a constatare come il vero Cinema sia integrale riproduzione dell’irriproducibile.

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