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Far East Film Festival 2016: il diario del Day 6

FEFF 18 - Diario Day 6 - Horror DayPreti esorcisti, fantasmi rancorosi, spiriti maligni invadono gli schermi di Udine: il diario della sesta giornata in cui si è celebrato l’horror day con l’attesissimo Creepy di Kiyoshi Kurosawa

La sesta giornata del Far East Film Festival 18, interamente dedicata all'horror, si apre col film coreano The Priests di Jang Jae-hyun, versione moderna e asiatica del filone che prese spunto dall'Esorcista. Come film di genere funziona, il tema è descritto con buona precisione e possiede il pregio di riuscire a innestare in maniera armonica l'action movie con ritmo su atmosfere da classico horror. Piccola curiosità: neppure nei film in cui ci sono di mezzo i preti i coreani riescono a fare a meno delle bevute di soju e delle maniere rudi.

The Tag-AlongTocca poi al cinema taiwanese presentare il suo contributo alla giornata horror con The Tag-Along di Cheng Wei-hao, un racconto che si basa su una leggenda che ha come protagonista uno spirito che vive nelle foreste dell'isola. Dietro alla ferocia degli spettri, causa di sparizioni misteriose di persone, il consueto substrato di rimorsi, di torti, di anime in pena e persino di appena accennate tematiche ecologiche. Il film soffre del poco ritmo soprattutto nella prima parte e recupera un po' di smalto in un finale più frenetico e coinvolgente.

The Inerasable di Yoshihiro Nakamura è lavoro che parte benissimo: stampo quasi giornalistico incentrato su una scrittrice di horror che si ispira alle esperienze raccontate dai lettori per i suoi libri e che si ritrova ad indagare insieme ad una testimone su strani fenomeni e sulle morti di alcune persone tutte legate tra loro. Usando l'espediente narrativo del racconto nel racconto la storia stratifica episodi che vanno a perdersi all'alba del XX secolo, creando però nel finale una certa confusione e un groviglio intricato cui non è semplice stare dietro. Nel complesso il film si vede, ma un po' di ritmo in più, qualche chiacchiera in meno e un ricorso meno accentuato alla sovrapposizione degli episodi avrebbe sicuramente giovato.

SeniorIl thailandese Senior diretto da Wisit Sasanatieng è un horror molto sui generis: un’adolescente che sente l'odore dei fantasmi, uno spettro dalle sembianze di un bel giovine che le chiede aiuto per risolvere un caso avvenuto decenni prima, i due in coppia che sembrano due detective che lavorano insieme da anni, episodi del passato che lasciano una scia di fantasmi rancorosi e l'immancabile storia d'amore impossibile tra la ragazza e lo spettro ed ecco costruito Senior che, se non altro, ci mostra un fantasma con poteri neppure tanto notevoli. Insomma il film sembra più una storia d'amore giovanile che usa l'horror come veicolo.

E terminiamo con l'attesissimo Creepy di Kiyoshi Kurosawa che tutto è tranne che un horror: la storia infatti si presenta più come un thriller psicologico e non solo in cui un detective ormai lontano dal servizio insegna criminologia presso l'università e si ritrova ad indagare, quasi per un impulso irrefrenabile, su un caso di alcuni anni prima. Il problema di Creepy è che vorrebbe essere un racconto con forti tinte da thriller nel quale impazzano psicopatici vari ma usa espedienti che non sono da film che vorrebbe avere un substrato credibile, quasi scientifico. Alcune cose funzionano bene e la regia di Kurosawa è come sempre valida, però il risultato non è di quelli da lasciare i sensi soddisfatti pienamente.

Nel freddo pungente che imperversa ad Udine in questi giorni, avviati ormai verso l'epilogo, aspettiamo fiduciosi la giornata di domani che si presenta sulla carta forse la più interessante di tutte.




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Massimo Volpe

"Ma tu sei un critico cinematografico?" "No, io metto solo nero su bianco i miei sproloqui cinematografici, per non dimenticarli".

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