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Venezia 71: Live blog day 1

In diretta dal Lido di Venezia tutti gli aggiornamenti in tempo reale degli inviati di LinkinMovies.it sulla 71esima Mostra del Cinema: ecco il meglio della prima giornata

23:50. La giornata si conclude con un Dearest di Peter Chan, ispirato ad una storia vera. Al centro del film il tema dei rapimenti dei bambini in Cina: una coppia di genitori separati cerca di ritrovare il loro figlio scomparso a Shenzhen. Il regista non sceglie la strada del thriller e nemmeno quella della denuncia sociale, ma preferisce percorrere le strade del melodramma, mostrandoci una realtà complessa che vede consumarsi il dramma di chi ha visto suo figlio rapito e poi rivenduto ad un'altra famiglia ma anche di chi decide di adottare un bambino attraverso pratiche illecite. Peter Chan osa poco e sembra quasi schiacciato dall'importanze del tema. Tante lacrime sullo schermo ad uso e consumo dei deboli di cuore.

21:05. La scorpacciata di cinevisioni prosegue con The Look of Silence, documentario di Joshua Oppenheimer. E' il seguito ideale dello sconvolgente The Art of Killing (premiato al Festival di Berlino), incentrato sugli squadroni della morte che uccisero un milione di persone in Indonesia quando l'esercitò prese il potere nel 1965 ordinando lo sterminio dei comunisti. The Look of Silence è un pugno nello stomaco: racconta senza artefici la brutalità del regime attraverso le vicende di un uomo che decide di incontrare i responsabili della morte del fratello durante gli anni della rivoluzione. Un (vero) documentario che è testimonianza sconvolgente.

19:15. Kim Ki-duk riceve gli applausi del pubblico in Sala Perla, dove è stato proiettato il suo nuovo lavoro, One on One, scelto come film di apertura delle Giornate degli Autori. Diciamo la verità: amiamo Kim e il suo gusto per la provocazione, ma il suo film non ci ha convinto. One on One sembra uno di quei cinesermoni sui mali della società con tante parole e poche immagini che ti restano dentro. Ergo: tanta sociologia ricamata intorno ad una storia di vendetta, ma poco Cinema. Aridateci il Kim de L'Isola!

16:00. Chiusi in sala stampa a cercare di riordinare le idee su quanto visto e vissuto al primo giorno di Mostra.

14:10. Conferenza stampa del film di apertura Birdman. Presenti il regista Inarritu e gli interpreti Michael Keaton, Emma Stone ed Edward Norton. "Volevo che il pubblico si sentisse con i piedi nelle scarpe del protagonista. Come lui, ciascuno di noi deve scontrarsi con la realtà e i propri sogni: Birdman è un film che parla a tutti", dice il regista. Più laconici-diplomatici gli altri, con dichiarazioni di rito del tipo "Birdman è stata un'esperienza straordinaria, vorrei rifarla, si può?" (Stone, molto taciturna), e ancora "girare il film è stato come partecipare ad una festa: c'era una fiducia reciproca con tutto il cast e lo staff tecnico. E' bello quando si crea questa intimità sul set" (Norton).


13:05. Alexandre Desplat, presidente di giuria del concorso Venezia 71, prende la parola durante la conferenza stampa di presentazione della Mostra del Cinema 2014, spiegando la sua idea di festival: "Lo scopo delle rassegne cinematografiche è quello di aprire una finestra sul nuovo, su quei film che sorprendono". Vuol dire che il Leone d'oro andrà ad un outsider? Lo scopriremo solo vedendo...

11:05. Termina la proiezione di Birdman. Applusi convinti durante i titoli di coda, dunque il film è piaciuto alla platea dei giornalisti. Anche a noi non è dispiaciuto: siamo lontani da certa retorica e ruffianeria che ha contraddistinto gli ultimi lavori di Inarritu. E già questo non è poco. Siamo anzi di fronte ad un sentito apologo sulla figura dell'attore, sulle sue fragilità e sui suoi narcisismi, sullo sfondo di una società drogata di social che non smette di guardare il mondo attraverso lo schermo di uno smartphone. Protagonista Michael Keaton, nei panni di un'ex stella di Hollywood che deve il suo successo a una saga di film su un supereore alla Batman ispirato ai fumetti, il quale decide di risalire la china portando in scena a Broadway una piece teatrale.

09:01. La proiezione inizia puntuale. Prima di tuffarci nel film di Inarritu, pensiamo alla Sala Darsena, effettivamente rivoluzionata, finalmente confortevole e all'avanguardia in termini di qualità audio-video. Siamo soddisfatti (la nostra schiena fa i salti di gioia). Vuol dire che il presidente Baratta e il direttore Barbera avevano i loro buoni motivi a mostrarsi orgogliosi per il lavoro fatto. Ogni tanto diamo a Cesare quel che è di Cesare.

08.30. Siamo in coda per vedere il film di apertura, Birdman. Siamo emozionati, non tanto per il film in sé (non lo nascondiamo, Inarritu non ci ha mai convinto pienamente), quanto per la nuova Sala Darsena, centro nevralgico delle proiezioni per la stampa, fresca di una ristrutturazione che ne ha cambiato il volto esterno e l'interno.

07:00. Il primo giorno della Mostra del Cinema è come il primo giorno di scuola. Ci si sveglia presto, molto assonnati e con poca voglia di iniziare la giornata. A malincuore ci liberiamo dell'abbraccio di Morfeo: il senso del dovere ci chiama, Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu ci aspetta.

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