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Far East Film Festival 2013: vincitori e ultimi fuochi d'artificio

Cala il sipario sulla 15esima edizione del Far East Film Festival. Tra i vincitori scelti da pubblico e accreditati, il coreano How to Use Guys With Secret Tips di Lee Won-suk e Touch of the Light di Chang Jung-chi

Gran pienone per la serata finale del FEFF 15 che ha decretato l'assegnazione di premi.
Gelso d'Oro (assegnato dal pubblico) al coreano How to Use Guys With Secret Tips di Lee Won-suk, secondo posto per il thailandese Countdown di Nattawut Poonpiriya, terzo posto per Ip Man - The Final Fight di Herman Yau.
ll premio degli accreditati Black Dragon è invece andato al taiwanese Touch of the Light di Chang Jung-chi.
Il festival conferma la sua grande vocazione popolare premiando i film che probabilmente non sono i migliori in assoluto, ma che hanno però scatenato l'entusiasmo della platea. Finale di festival in un clima come sempre simpatico e informale.

Gli ultimi lavori della giornata hanno visto protagonista il thriller filippino Mariposa in the Cage of the Night di Richard V. Somes, ambientato nel torbido sottobosco fetido di Manila tra boss, gente senza scrupolo che insegue comunque un sogno impossibile, ricco di facce da cinema sporco, che però convince solo in parte.
Il giapponese A Story of Yonosuke di Okita Shuici, polpettone di quasi tre ore che a degli indubbi bei momenti alterna tratti di scadimento generale, correndo dietro al racconto di un giovane, quasi la sua beatificazione, senza che si capisca bene il perché di ciò.
Il presunto horror coreano Ghost Sweepers si è meritato la prematura uscita dalla sala dopo quaranta minuti (anche troppi) grazie ad una completa inconcludenza che non ha mai dato segni di recedere.
I Have to Buy New Shoes di Eriko Kitagawa, ambientato a Parigi, racconta la storia di un incontro casuale che per pochi giorni regala entusiasmo a due giovani persi dietro alle loro esistenze poco appaganti. Film definito ‘delicato’ perché diretto da una donna , altrimenti, nonostante qualche momento valido, si sarebbe giustamente definito noioso e verboso all'inverosimile.
E per finire il dramma storico di Ronnie Yu Saving General Yang, che racconta le gesta di una delle famiglie che furono l'emblema della dinastia Song, soggetto spesso preso a prestito dalla cinematografia cinese. Film spettacolare di grandi combattimenti e di lealtà che però pecca un po' di profondità.

Cala il sipario, quindi su questo FEFF, con l'accorata dichiarazione della curatrice Sabrina Baracetti che assicura che non molleranno mai di fronte alle consuete e prevedibili difficoltà cui andranno incontro per l'allestimento del prossimo anno, e noi naturalmente saremo dalla loro parte.

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