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Prime recensioni di Nymphomaniac: Lars von Trier promosso dai critici

Finalmente qualcuno ha visto Nymphomaniac. Si tratta di alcuni dei migliori critici anglosassoni e qualche francese, tutti appartenenti a note testate di cinema e non.

Adesso immaginiamo che voi, come noi, sarete curiosi di sapere se al dunque il film è bello o brutto. Insomma, se si tratta solo di un titolo gonfiato dal tema a luci rosse e da un ottimo marketing, oppure se Lars von Trier ha effettivamente tirato fuori dal cilindro un capolavoro. Ebbene, seppure sia innegabile che la maggioranza dei critici concordi nel considerare l’opera riuscita, è piuttosto difficile, leggendo le prime recensioni, comprendere appieno il valore del film. Questo perché, forse per il tema del film, forse per la trama, (forse non sappiamo proprio il perché), i critici si sono lasciati andare ad esercizi di stile e curiosi giri di parole piuttosto che analizzare chirugicamente la pellicola. Qualcosa di simile accade spesso nelle critiche teatrali, soprattutto quando si tratta di teatro contemporaneo. Spesso e volentieri in questi casi la recensione è più simile ad un’opera artistica che ad un parere freddo e professionale. Cercheremo in ogni caso di davi una panoramica il più chiara possibile su ciò che dovrete aspettarvi se deciderete di accordare fiducia a Von Trier e spendere i soldi del biglietto per vedere Nymphomaniac (che in Italia uscirà grazie alla Good Films, anche se ancora non si sa bene quando).
Per Peter Debruge di Variety il film punta ad un'eccitazione intellettuale piuttosto che fisica e pur cercando di scandalizzare riesce ad illuminare le coscienze degli spettatori. Diremmo che a lui il film è piaciuto.
Xan Brooks del Guardian sostiene che al dunque il film non è altro che “il tentativo di un artista intellettuale maschio di rispondere alla domanda di Freud: 'Cosa vuole davvero una donna?' ". Inoltre sempre Brooks afferma che il film non è mai noioso ed è al tempo stesso provocante e stimolante. Anche lui quindi si schiera a favore del film.
Piuttosto concordi anche i critici di Empire, IndieWire e Little White Lies. Il filo conduttore, per fortuna, è che tutti riconoscono all’opera molto più valore di quanto era lecito aspettarsi dallo 'spinto' lancio promozionale. Le scene hot ci sono e sono molte, ma non è certo questo, un po’ secondo l’opinione di tutti, il fulcro dell’opera. Anzi, le scene di sesso risultano quasi fredde e decisamente meno intriganti rispetto al ragionamento di fondo dell’opera.
Pare che in Nymphomaniac sia condensato tutto il Von Trier-Pensiero. Avremo quindi virtuosismi registici e complessa introspezione affiancate inevitabilmente alla voglia di shockare e sorprendere lo spettatore. Quello che ci pare di poter affermare con certezza è che è stato, fortunatamente, evitato il rischio di una pellicola inferiore al lancio marketing. Non è un film creato ad hoc per turbare con scene di sesso esplicito, ma un’opera in cui le suddette scene sono fondamentali per la costruzione di una storia che mira ad indagare nel profondo l’animo femminile.
Sembra quindi che Lars von Trier abbia fatto centro, ma rimaniamo in attesa di poter formulare un nostro personalissimo giudizio prima di sciogliere, definitivamente, le riserve.

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