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Ken Loach fedele alla linea

Immagine di Ken LoachKen Loach, il regista inglese operaio e amico fraterno dei lavoratori, rinuncia ad andare al Torino Film Festival, che si apre oggi, e alle celebrazioni in suo onore in solidarietà con i lavoratori precari del Museo del Cinema.


L'ha già fatto. Anno 2006, Ken Loach decide di non ritirare un premio al Festival di Haifa in Israele in solidarietà con i lavoratori sfruttati e licenziati dall'ente organizzatore.
Ora ci risiamo. Il regista inglese il 21 novembre ha diffuso una nota indirizzata all'organizzazione del 30° Torino Film Festival in cui rinuncia ufficialmente a venire a Torino, dove avrebbe dovuto ritirare il Gran Premio alla carriera e presentare il suo nuovo film The Angels' Share, premiato al Festival di Cannes, per solidarietà con i lavoratori del Museo del Cinema, l'ente che gestisce il festival, licenziati e maltrattati.
In particolare Loach fa riferimento a quelli operanti nel servizio di pulizia e sicurezza all'interno del Museo, ma assunti da una cooperativa esterna che ne ha tagliato lo stipendio e in alcuni casi licenziato. Il tutto sembra nato da una lettera scritta da uno di loro al regista inglese subito dopo la visione di Bread and Roses, suo film che tratta dello sfruttamento degli operai messicani.
Alberto Barbera, Direttore della Mostra del Cinema di Venezia e del Museo del Cinema di Torino, si dice indignato per il comportamento di Loach e smentisce la questione affermando che, nonostante i tagli alla cultura, il Museo non ha ancora lasciato a casa nessuno dei suoi lavoratori.
Insomma il buon Loach si schiera sempre dalla parte degli operai sfruttati e sottomessi e ne persegue la causa appena sente odore di ingiustizia perché, come dice lui stesso, non si può predicare una cosa nei propri film e dopo smentirla nella vita.

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