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Fili invisibili - Storia minima della famiglia Bioni

La storia di una famiglia che si svolge in diverse parti del mondo. Il film-documentario di Andrea Papini si rivolge ad un pubblico che apprezzi l’innovazione nella tecnica cinematografica, con un racconto che mette al centro dell’attenzione l’amore tra le persone

Il mondo in cui viviamo si fa sempre più piccolo, sempre più a portata di mano, fino al punto da tenere bene unita una famiglia, seppur dislocata in due diversi continenti. Questo racconta il film-documentario Fili invisibili - Storia minima della famiglia Bioni, realizzato dal regista Andrea Papini e girato tra l’Italia, il Belgio e l’India (passando per Dubai).
Elena
va a vivere in India nel 1993 con la piccola Benedetta, la prima figlia nata in Italia. Lì incontra Baba Ji, lo sposa e con lui ha altri tre figli. Il fratello di Elena, Manolo, è un maestro di sci che dopo vent’anni sposa una sua ex allieva belga (che nel frattempo ha adottato un bimbo etiope, Alexandre) e dalla loro unione nasce Claire.
L’idea di raccontare la storia di questa famiglia nasce dall’esigenza di parlare di una storia d’amore che non ha confini. E attraverso le piccole storie di ognuno si intreccia la grande Storia: il padre di Elena e Manolo aveva combattuto in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. Il regista prova a dimostrare che una storia interessante può essere riportata al pubblico anche senza un budget troppo alto (il costo maggiore è stato il biglietto aereo per l’India!) ma ascoltando le parole di persone diverse, per carattere e generazione, accomunati dall’appartenenza a una sola famiglia. Dalla forte esperienza della Guerra, nascono le difficoltà di Manolo, in eterno conflitto con un padre che non ammette errori da parte dei figli; lui, di contro, è una persona molto aperta mentalmente. Le vicende di Elena permettono di dedicare uno spazio narrativo alle mode che imperversavano a partire dagli anni ’60, in particolare il sogno dell’India. E infine, la storia nella storia, le riprese originali dell’arrivo del piccolo Alexandre e il primo incontro con i genitori adottivi.

Il film uscirà il 27 febbraio, prodotto dalla MarechiaroFilm di Antonietta De Lillo, in due città e solo al cinema Aquila di Roma e al Palestrina di Milano. Una sorta di esperimento da parte di una piccola casa di produzione, che certamente spera con la diffusione di prodotti inediti in un loro possibile successo per il futuro.

Vai alla scheda del film

 

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