In casa Dreamworks, formula che funziona non si cambia. Eppure questo terzo capitolo di Madagascar (che con il Madagascar non c'entra nulla) risulta un enorme pretesto volto a trascinare il tutto, con un risultato troppo passivo rispetto agli altri episodi della saga.
Certo, Madagascar 3: Ricercati in Europa ha i suoi momenti. Il contesto del circo, sul quale è davvero facile giocare, regala dei frames di puro divertimento nello stile che già aveva colpito grandi e piccoli in passato. Questa volta i mitici quattro con pinguini al seguito sbarcano a Monte Carlo, e si ritrovano a scappare da una cattivissima poliziotta monegasca. Chiederanno aiuto ad circo europeo in decadenza, pieno di personaggi più o meno esilaranti, con destinazione proprio New York City.
Il plot lavora bene nell'inizio, ma nel complesso i - troppi - stacchetti musicali (il più farcito con Fireworks di Katy Perry) non vanno a completare il quadro della sceneggiatura, ma anzi si palesano agli occhi come meri 'stop' (benché molto ben fatti e curati) per riempire gravi vuoti di idee.
Insomma, nel loro 'ultimo viaggio' verso l'amata New York City, ci si aspettava forse un epilogo un tantino più complesso. Ci si aspettava di ritrovare l'estrema caratterizzazione dei personaggi, vera e propria leva di forza della saga, che è solo accennata nei nuovi animali circensi (la tigre russa, la foca italiana...), ma che proprio non riesce a colpire al cuore dei 'più grandi'.

Unica vera perla della pellicola: l'impossibile love-story tra Re Julian il lemure e Sonya l'orso ballerino: il loro momento idilliaco per le strade di Roma sulle note di Con te partirò vale tutto il prezzo del biglietto.

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