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C'è chi dice no

La locandina di C'è chi dice noTre ex compagni del liceo, precari nel lavoro e senza speranze per il futuro, si ritrovano dopo vent'anni per una missione: perseguitare 'giocasamente' i loro nemici comuni, i raccomandati. Commedia con Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini
Siamo a Firenze. Max (Luca Argentero) è un giornalista di talento che scrive per un quotidiano locale. Dopo molta fatica e uno stipendio misero, giunge ad un passo dalla tanto agognata assunzione, ma all'improvviso viene scalzato dalla figlia di un famoso giornalista. Irma (Paola Cortellesi) è uno stimato medico che tuttavia vive grazie alle borse di studio e quando sta per essere assunta viene anche lei scavalcata dalla fidanzata del primario. Infine Samuele (Paolo Ruffini) un eccellente assistente universitario di diritto penale, ha il suo ufficio nel bagno della Facoltà di Legge. E' in procinto di vincere un concorso per ricercatore ma il posto gli viene rubato dal genero senza qualità di un barone universitario. Tre persone che non avendo alle spalle una famiglia ricca e potente, non possono sperare di far carriera e sognare una vita 'normale'. Da qui la decisione di mettere in atto piccole vendette personali e molestie quotidiane verso i raccomandati colpevoli di aver loro rovinato l'esistenza. Un po' per gioco, un po' con precisa dedizione, danno vita ai 'Pirati del Merito', un movimento pseudo-sovversivo ma molto goffo che si batte contro ogni forma di raccomandazione.

Giambattista Avellino, regista che in passato ha lavorato con i comici Ficarra e Picone, dirige una commedia che vuole essere sia ironica e leggera ma anche 'impegnata' con virate nell'attualità e nel cinema sociale. Una bella sfida che conferma l'interesse dei registi dell'ultimo periodo, di dar vita a commedie che uniscono queste due istanze, quella comica e quella dell'impegno, con tutti i pregi e i difetti che ne conseguono. Tra i pregi possiamo dire che questa pellicola riesce Una scena del filma dar vita a dei personaggi convincenti, che ricalcano una personalità malinconica ma che riesce ancora ad aver fede in una giustizia, velati di quella paura e incertezza che domina gli animi di molti ragazzi ormai cresciuti. Insomma tre personalità che si amalgamano bene nel contesto attuale e che riescono a definire una comicità mai sopra le righe oppure ovvia, merito anche dei tre attori convincenti nella loro illusione di 'vendetta'. Tuttavia se guardiamo al passato e ai padri della commedia all'italiana, su tutti Germi, Monicelli e Risi, dobbiamo fare un paragone inevitabile: il cinismo, il sulfureo giudizio sulle ingiustizie sociali e la comicità corrosiva che c'era allora, in questo film stentano a venire a galla e ci si ritrova in un film che vuole osare nella critica, ma che non riesce a diventare incisivo e scomodo, risultando così accomodante. Una presa di posizione che si rivela soprattutto nel finale un po' buonista nelle meccaniche tra raccomandati e precari: i primi che non sono poi così cattivi e in fin dei conti sembrano più stupidi che altro, i secondi speranzosi e un po' prevedibili, lontano dalle angosce esistenziali dei loro coetanei. Insomma una commedia riuscita solo in parte che tuttavia è godibile e che tenta di intrappolare la nostra realtà, ma che non sempre è in grado di imprimerla nitidamente.

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