Moretti e il suo Habemus Papam
- Scritto da Anna Barison
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"Mi si nota di più se vengo o se non vengo?" "Sì, vengo. No, non vengo."
Come la celebre indecisione di Nanni Moretti in Ecce Bombo, che si chiedeva se presentarsi o meno ad una festa, alla fine Moretti si è presentato alla conferenza stampa del suo nuovo film Habemus Papam, dopo che era stata annunciata la sola proiezione della pellicola.
"Ero troppo stanco per affrontare una conferenza stampa – ha commentato il suo colpo di scena dell'ultima ora - e poi volevo che il film parlasse da solo: i registi fanno troppa confusione parlando del proprio lavoro."
Un film molto atteso il suo, velato di mistero, un silenzio mediatico durato fino ad oggi.
Habemus Papam è la storia di un uomo in crisi. Dopo il conclave e la sua elezione, il nuovo papa, il cardinale Melville, intrepretato da uno straordinario Michel Piccoli, fugge disperato dopo il tradizionale annuncio dell'Habemus Papam. Sarà uno stimato psichiatra – Nanni Moretti – ad aiutarlo nella sua crisi di identità. Tra i protagonisti, oltre a Moretti e Piccoli anche Margherita Buy, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Ulrich Von Dobschutz e Roberto Nobile.

Incalzato da un giornalista su quanto ci sia di Moretti nel suo personaggio cinematrografico, il regista ammette che "c'è parte di me in entrambi i personaggi principali, sia in quello dello psichiatra, sia in quello del papa. Ma non ho mai voluto interpretare quest'ultimo, e ho fatto bene. Quando ho visto per la prima volta il film mi sono reso conto di quanto Piccoli fosse bravo e di quanto avesse dato al personaggio."
Nanni Moretti è un fiume in piena, per cercare di svincolarsi dalle domande dei giornalisti che lo vorrebbero far parlare dell'attualità italiana e del suo impegno politico, nonché di Berlusconi, il regista e attore racconta la sua scelta di produrre il film insieme a Domenico Procacci dopo il distacco dal produttore e amico Angelo Barbagallo, del provino fatto a Michel Piccoli che scelse subito, e delle immagini di repertorio del funerale di Papa Giovanni Paolo II usate all'inizio della pellicola. Per Moretti comunque Habemus Papam non si deve leggere in chiave politica, e lo si capisce quando gli viene chiesto cosa penseranno i francesi di questa pellicola dopo che nel 2001 lo avevano premiato al Festival di Cannes con La stanza del figlio: "Non è che attarverso i miei film io senta l'esigenza e il dovere di raccontare l'Italia ai francesi o ai portoghesi – spiega – racconto le storie che sento l'urgenza di raccontare, solo questo mi interessa."
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