Ci accorgiamo che il Natale è alle porte quando le città si ricoprono di luminosissimi addobbi natalizi, i negozi diffondono canzoni a tema e nelle librerie arriva l'ultima edizione de Il Morandini, dizionario dei film e quest'anno anche delle serie televisive. Il volume edito da Zanichelli è giunto alla sua 16esima edizione e si presenta nelle formule di volume unico, volume+DVD-ROM+licenza di consultazione online, nella versione download e nella versione per Iphone e Ipad.
Osservando la copertina si comprede già qual è la novità più importante di quest'anno. Dopo, infatti, aver riservato l'immagine principale ai migliori film italiani degli anni passati (L'uomo che verrà di Giorgio Diritti nel numero del 2011, Habemus Papam di Nanni Moretti per l'edizione 2012 e nel 2013 This Must Be the Place di Paolo Sorrentino) nell'edizione 2014 troneggia il volto corrucciato e pensieroso di Luca Zingaretti nei panni del Commisario Montalbano. Il perché è subito spiegato nella prefazione. Qui gli autori Luisa e Morando Morandini precisano che con il passare degli anni le serie tv hanno assunto un sempre maggiore peso, soprattutto in termini di qualità cinematografica. Per questo motivo sulla copertina è impressa l'immagine del commissario ideato da Andrea Camilleri in quanto rappresenta un ottimo prodotto televisivo di livello paragonabile alle migliori produzioni cinematografiche italiane, reso tale anche dalla versalità e bravura dell'attore.

Prima di arrivare alle recensioni delle serie tv, nel dizionario di Luisa, Laura e Morando trovano spazio quelle dei film. Sono inclusi 400 nuovi titoli (per un totale di 25.400 schede di opere presentate) di cui 25 di animazione, 124 italiani e 55 documentari, ossia tutti quelli usciti nell'ultima stagione nel mercato italiano. Per ognuno sono indicati i dati tecnici, il gradimento di critica e il successo di pubblico, la trama e il giudizio dei Morandini. Successivamente compaiono le serie televisive. Sono indicate le principali e più di successo, ridotte nella selezione a quelle italiane e americane, apparse nella tv italiana negli utilimi trent'anni. A Casa Viannello si affianca Mork e Mindy; dopo Grey's Anatomy si può leggere de I Griffin e successivamente di Happy Days.
Dalle recensioni dei Morandini emerge quale sia, ancora oggi, il peso, quantitativo e qualitativo, dei film a episodi sull'evoluzione stilistica cinematografica italiana e sui gusti del pubblico nostrano. E' il motivo per cui questo corpo di recensioni conferisce alla pubblicazione di Zanichelli valore e interesse. Lo stesso non si può dire per la sezione riservata ai cortometraggi. Il criterio di selezione è basato sulla segnalazione di nuove uscite di corti inoltrate ai Morandini e ai loro collaboratori, poiché, come scritto nella prefazione, risulta arduo riuscire a stare dietro a questo tipo di lavori come per le anteprime dei lungometraggi. Tale criterio non permette a questa parte del dizionario di essere aggiornata, esaustiva e rappresentativa del panorama globale e contemporaneo dei corti e di soddisfare la curiosità di chi legge a causa di critiche poco analitiche e precise.
Il dizionario di Zanichelli si conclude con gli apparati. Prima gli indici, suddivisi per autori letterali e teatrali, per registi e attori principali a cui segueno l'elenco dei premi Oscar dal 1928, la classifica dei migliori film dal 1902, ristretta a quelle pellicole che nel volume hanno ricevuto 4 o 5 stellette per meriti artistici o 5 pallini nella valutazione del successo di pubblico. Da qui in poi le recensioni dei film visti dai Morandini alla Mostra del Cinema di Venezia del 2013 e infine le classifiche dei 100 registi citati nel dizionario con almeno cinque film che hanno riportato la più alta media di giudizio critico.

Nonostante, quindi, la sezione riservata ai cortometraggi, il lavoro di analisi e recensione svolto dai critici Morandini riesce a proporre un panorama cinematografico approfondito e completo. Gli apparati, al contrario, tendono ad appesantire il tutto. Perché stilare classifiche basate su un gusto personale (il giudizio critico dei redattori) che non rispecchiano il valore universale, storico e artistico dei film e dei registi? Nella classifica dei 100 registi, ad esempio, Paolo Sorrentino, seppur bravo e capace, precede maestri del cinema come Luis Bunuel, Jean Renoir, Zhang Yimou, Nagisa Oshima e Francois Truffaut, solo perché le pellicole dell'italiano hanno convinto maggiormente Luisa, Laura e Morando. Così impostate le graduatorie appaiono, quindi, ridondanti, tanto quanto l'approfondimento sulla Mostra del Cinema di Venezia. Di tutte le sezioni di cui il festival si compone, sono redatte le recensioni dei film che i tre critici sono riusciti a vedere attarverso analisi sommarie. Il lavoro, così strutturato, risulta quindi un po' deficitario se l'intento era quello di proporre l'intero panorama cinematografico transitato a Venezia. Lo scopo della sezione, però, non è chiarito, come anche il motivo per cui lo stesso approfondimento non è riservato ai film presentati agli altri festival europei.

Il Morandini 2014, in conclusione, rappresenta un buon testo per un pubblico vasto che vuole scoprire, leggere e approfondire le nuove (e vecchie) uscite cinematografiche e televisive in Italia, ma non può essere definito un dizionario globale e universale sul cinema.