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Profondo Sud

"Sento di aver girato un film che appare crudo, diretto, forse violento, perché è un lavoro che nasce fondamentalmente dalla pancia": l'esordiente Barbara Rossi Prudente insieme al suo cast ci racconta Esterno sera, un film su una tragedia famigliare ambientata nel Sud Italia

E' stato presentato al Cinema Adriano di Roma Esterno sera, primo lungometraggio della regista Barbara Rossi Prudente, vincitore del Premio Solinas per la migliore sceneggiatura, in uscita nelle sale italiane il 30 maggio.
Dopo anni di gestazione cinematografica, la Rossi Prudente porta sullo schermo due protagonisti inediti, per raccontare un film su una tragedia famigliare in chiave intimistica e non sociologica.
Al termine della proiezione, la regista e il cast (Valentina Vacca, Emilio Vacca, Salvatore Cantalupo e Alessandra Borgia) hanno parlato del film e della sua realizzazione.

Nel raccontare questo mondo famigliare tragico con amore e odio, cosa c'è da parte della visione registica di Barbara Rossi Prudente? Più l'uno o l'altro?
Barbara Rossi Prudente:
Io sento molto più l'amore che l'odio. Sento di aver girato un film che appare crudo, diretto, forse violento, perché è un lavoro che nasce fondamentalmente dalla pancia. Nasce da una interiorità molto forte e diretta: raccontando questa storia, ho voluto mantenere l'autenticità delle emozioni che ho provato scrivendola. Di conseguenza mi sono emozionata molto anche a girarlo. Il fulcro del film è la famiglia del Sud che, se da un lato protegge, è anche una famiglia che ferisce. La famiglia in generale, secondo me, ha queste caratteristiche, non solo quella del film. In una famiglia ci sono dei patti molto forti, e perché resti unita ci sono dei compromessi.

Quali sono state le difficoltà nel mettere insieme il film? E come ha scelto il cast, dal momento che i protagonisti sono davvero fratelli nella vita reale?
B.R.P.:
Il film è stato girato in cinque settimane. E' decisamente a basso budget, per cui ho dovuto fare delle scelte. Il casting è stato lungo: ho cercato soprattutto tra attori di teatro, e proprio in teatro ho voluto fare i provini. Per Salvatore Cantalupo è stato diverso, perché lo volevo dall'inizio, mentre Emilio e Valentina Vacca, che sono fratelli nella vita, ho deciso di provinarli insieme in quanto entrambi attori in teatro. Questo da un lato mi spaventava, ma insieme erano molto forti e molto professionali, e quindi non ho avuto nessun dubbio rispetto a loro due. Sono tutti attori che hanno una forte esperienza teatrale.

Come si sono preparati i protagonisti per questo ruolo difficile?
Valentina Vacca:
Ogni ruolo in realtà ha sempre qualcosa di diverso. Devo dire che questa è stata la mia prima esperienza da protagonista per il cinema, e in realtà adesso sono un po' in imbarazzo. Io e mio fratello ci siamo incontrati altre volte anche in teatro, e questa è stata la prima al cinema. Abbiamo lavorato molto con Barbara utilizzando i tempi teatrali, per capire come arricchirli e poter girare insieme scene migliori, più realistiche. Devo dire che a parte qualche imbarazzo è andata bene, siamo abituati a lavorare in teatro. Ai miei occhi mio fratello è soprattutto un attore: quando siamo a teatro lo metto a debita distanza, un collega e niente di più.

Emilio Vacca: Ricordo il momento in cui io e Valentina siamo stati chiamati a fare un provino insieme. Io e lei sul terrazzo di casa, che provavamo le scene che avremmo portato al provino qualche giorno dopo. Quando racconto questa cosa del provino, dico sempre che abbiamo 'volato' io e Valentina in quel provino. In effetti abbiamo un ottimo rapporto fratello-sorella, ma soprattutto ci stimiamo professionalmente. Ci siamo dati man forte.

Vai alla scheda del film


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