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A Touch of Sin di Jia Zhang-ke divide la critica di Cannes

A Touch of Sin del regista cinese Jia Zhang-ke, controversa pellicola sull’alienazione nella Cina contemporanea, non ha convinto del tutto la critica che ha visionato il film al Festival di Cannes.

Al regista va sicuramente riconosciuto il merito, e il coraggio, di voler comunicare al mondo intero il disagio dei lavoratori cinesi. Singolare, ne non unico, il fatto che l’opera non sia stata censurata dalle autorità cinesi.
Detto questo, la pellicola mostra la rivolta violenta di vari personaggi nei confronti dell’oppressiva macchina produttiva asiatica. Disagio sociale e disuguaglianze economico portano secondo il regista direttamente verso la vendetta bagnata dal sangue. Ovviamente c’è qualcosa di molto estremo ma al tempo stesso la pellicola è stata definita quasi come un documentario a sfondo sociale. Insomma se sia un capolavoro, un film a tema o un semplice simil documentario sulla Cina degli anni 2000 non è dato comprenderlo.
La critica si è spaccata e dobbiamo forzatamente aspettare una visione per sbilanciarci. Chi volesse giudicarlo in prima persona è consigliato di acquistare al volo un biglietto diretto per Cannes.

 

 

 

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